Editoriali

La FUIS invita gli scrittori a proposte di scrittura per una “storia universale”

La comunità degli scrittori è universale, perché l’UOMO È UNO Il coronavirus affetta il mondo intero e lo rende nuovo

La comunità degli scrittori è universale, perché l’UOMO È UNO
Il coronavirus affetta il mondo intero e lo rende nuovo.
L’UOMO È VITA: è necessaria una visione attuale di umanità e di cultura

La Federazione Unitaria Italiana Scrittori (F.U.I.S.) invita gli scrittori a proposte di scrittura per una “storia universale”, per un “romanzo europeo” e “universale”.
È convincimento diffuso che il lavoro dello scrittore, pur radicato nella propria identità linguistica e artistica, ha come suo ineludibile riferimento l’uomo nella sua complessità intellettuale, sentimentale, sensoriale, sessuale (e adesso anche epidemiologica).
Allo scrittore spetta interpretare le vicissitudini dell’umanità così come si presentano (oggi più di ieri) nella loro unità universale.
È nelle opere dell’ingegno letterario e artistico che si rinvengono, con angolazioni personali proprie di ogni autore, i valori a cui l’essere uomo ha dato origine, ai principi che ha alimentato, alle conquiste conseguite, agli orientamenti di vita, alla soluzione culturali e artistiche possibili. Nel dar forma alla propria opera, lo scrittore/autore interpreta i valori intrinseci e li propone al lettore, secondo una sua peculiare visione creativa.

Oggi un’epidemia, non diversa, ma forse anche più virulente di quelle del 1918 (la Spagnola con oltre 50 milioni di decessi), del 1957 (la cosiddetta “asiatica” il cui virus scomparve dopo 11 anni), del 1968 (l’influenza proveniente da Hong), sta suggerendo di molto cambiare nel valutare la ampiezza dell’universo, le qualità e i rapporti degli uomini contemporanei, soprattutto sta suggerendo  che il genere umano deve essere considerato più unito di quello che vorrebbero le divisioni di confine, le divisioni economiche, di razza, culturali, politiche, linguistiche, religiose.

L’UOMO È UNO

La nuova epidemia sta suggerendo agli uomini tutti, non solo a quelli di miglior volontà, che potrebbero essere le pandemie a distruggere il genere umano.
Per questo la FUIS ritiene che nessuno scrittore che abbia e ponga gli occhi su questo tempo si può sottrarre all’obbligo di riflettere sulla condizione della nuova unità degli uomini viventi in qualsiasi parte della terra si trovino, vivano e si esprimano. Né può sfuggire loro che l’attuale congiuntura storica, che unisce gli uomini in una epidemia di dimensioni universali, li mette in comunità con il solo scopo di proteggere la loro vita. Non siamo ancora al “insieme o morte”, ma è certo che non saranno le differenze tra ricchi e poveri, tra bianchi e neri, tra democratici o sovranisti a risolvere i pericoli di questa congiuntura e di quelle che in forma analoga o diversa si succederanno:
Sarà l’uomo riflettente e unito che potrà addivenire a soluzioni di salvazione del genere umano e la tuteli senza divisioni di sorta.

L’UOMO È VITA

Lo scrittore di oggi vive tempi e spazi diversi da quelli fino a ieri conosciuti e vissuti, e scopre di essere ancora ristretto in localizzazioni culturali, non solo occidentali, dall’uso della lingua madre… È tuttora avvinto da spazi definiti come “patria” e quindi compreso in delimitazione di confini, nella determinazione di limiti territoriali in cui trova il proprio riconoscimento politico sia per dimensione culturale che linguistica.

Per realtà storica contrapposta, gli scrittori di oggi, tutti, ormai sono fuori da tali confinamenti. Gli scrittori e gli artisti italiani lo sono da gran tempo, per loro fortuna. Con il sonetto e il madrigale, con l’affresco e la scagliola, con l’opera lirica e la transavanguardia, con la musica e il teatro, con la letteratura e il cinema, la produzione delle opere dell’ingegno degli autori italiani si è diffusa in ogni parte e si è unita a quelle degli uomini di cultura di ogni altro paese. E tutti si sono rinvenuti partecipi, quali creatori di opere dell’ingegno, dell’intero umano universo.

Oggi, e solo oggi è possibile alla Federazione Unitaria Italiana Scrittori, agli scrittori e agli artisti italiani rivolgere appello agli altri scrittori, agli artisti, di qualsiasi area culturale, nazione o continente siano, per progettare altre scritture, altre opere per un altro futuro. Ogni autore usi le parole giuste nella propria lingua madre o nella lingua che preferisce, ma per la prima volta l’umanità potrà avere una visione universale dell’essere umano, fondata sui diritti primari naturali: il diritto alla vita (e alla morte) innanzitutto, il diritto all’acqua, all’alimentazione, all’abitare, alla salute, al lavoro, all’istruzione…

Sono questi d’oggi, altri tempi. Portata dal vento delle epidemie e della multimedialità è sopraggiunta l’era della intercomunicazione globale tra esseri umani di ogni lingua, nazione e continente. Le nuove tecnologie hanno potenziato le possibilità umane di creare prodotti ed opere, e al contempo hanno disfatto confini, distrutto barriere (anche contro chi ancora vorrebbe elevarle), abbattuto gli steccati delle intenzioni politiche separatiste, che distinguono politicamente questo da quello, che dividono le esigenze umanitarie dai valori naturali che sono universali e ineludibili.

Non è accolta la teoria di Francis Fukuyama di “fine della storia” e neppure le prospettive di Hegel nel porre la questione della finalità e del punto terminale dello sviluppo umano. Né si tratta più, come riteneva Karl Marx, del sopravvenire di un processo finale di trasformazione della società verso un capitalismo borghese.
Nulla di tutto ciò: si sta configurando una storia globale dell’umanità, tutta; e un futuro con una nuova storia dell’umanità.
È la multimedialità, accentuando le possibilità della comunicazione, che ha reso visibile l’idea e la pratica di ogni essere umano che rapportandosi all’altro, si riconosce nella differenza e partecipa di una stessa comunità umana globale con  valori universali.

Gli scrittori, gli scrittori italiani sono parte di questa comunità senza confini terrestri né extraterrestri e sentono le responsabilità che ciò comporta. Da esse dovranno trarre elementi e soccorsi per le proprie scritture, per la produzione delle proprie opere. Consapevoli che grazie alla interconnessione telematica lo spazio e il tempo della comunicazione sono divenuti universali, possono orientare la loro attenzioni verso le forme della conoscenza che tale universalità può sviluppare.

La Federazione Unitaria Italiana Scrittori  propone agli scrittori italiani e dovunque si trovino di partecipare alla costruzione di
a) un gruppo di ricerca orientato a rinvenire gli elementi primari e secondari per la costruzione di una storia universale (si usi www.fuis.it, oggetto: “storia universale”)
b) un gruppo di ricerca orientato a ricercare le modalità e i parametri necessari per la produzione di un’opera dell’ingegno letterario che possa essere riconosciuto come romanzo europeo, nonché  la possibilità di rinvenire gli elementi propri per un romanzo universale (si usi www.fuis.it, oggetto: “romanzo europeo” o “romanzo universale”)

e rivolge invito agli scrittori di ogni lingua e cultura, di ogni paese e continente a fornire riflessioni, osservazioni, ragionamenti.
Coloro che saranno prescelti e che faranno o vorranno far parte dell’uno o dell’altro gruppo di ricerca e che saranno convocati e si riuniranno a Roma in una data che sarà da stabilire con coloro che aderiranno

Per la Presidenza della Federazione Unitaria Italiana Scrittori
prof. Natale Antonio Rossi

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